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siti archeologici

Grotta
delle Trabacche

La Grotta delle Trabacche, situata in un’area paesaggistica rigogliosa e mozzafiato, è una piccola catacomba scavata nei monti Iblei e risalente al IV secolo d.C. Utilizzata in origine come cimitero per le prime comunità cristiane, oggi è famosa per aver ospitato un episodio della fiction “Il Commissario Montalbano” e per la presenza di due imponenti sepolcri a baldacchino. 

L’ingresso ai siti è gratuito.

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Catacomba di Cisternazzi

La Catacomba di Cisternazzi, datata tra il IV e il V secolo d.C., è caratterizzata da un vasto camerone con ingresso rettangolare architravato, suddiviso in due ambienti da un setto roccioso e con una camera sepolcrale dotata di sepoltura a baldacchino.

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Fontana
Nuova

Fontana Nuova è un sito archeologico noto per la presenza di un riparo sottoroccia all’interno di un avvallamento, in cui sono state rinvenute tracce di frequentazione preistorica. Nel 1914, Vincenzo Grimaldi di Calamenzana condusse uno scavo non sistematico nel sito, raccogliendo numerosi manufatti in selce e frammenti ossei umani e faunistici. I reperti furono poi donati al Museo Archeologico di Siracusa. Dopo la seconda guerra mondiale, durante lavori di risistemazione dei magazzini, l’archeologo Luigi Bernabò Brea trovò i materiali e iniziò lo studio. Dopo aver datato i reperti ad una fase molto antica del Paleolitico Superiore, in particolare all’Aurignaziano (30.000 anni), il sito di Fontana Nuova divenne il luogo a frequentazione umana più antico accertato in Sicilia e il sito Aurignaziano più a sud d’Europa. Tuttavia, studi successivi hanno confermato la datazione di Bernabò Brea, ma hanno anche suggerito una cronologia più giovane per il sito. Recentemente, nel 2019, è stata ottenuta una datazione assoluta attraverso l’analisi isotopica al radiocarbonio dei resti ossei, che ha dimostrato una cronologia relativa al Mesolitico tra il 9900 e l’8500 a.C. L’analisi comparata dell’industria litica ha inoltre mostrato maggiori somiglianze con l’industria tardo epigravettiana del Paleolitico superiore finale, suggerendo che il riparo potrebbe essere stato utilizzato da entrambe le culture in periodi distinti. In generale, l’uso del riparo deve essere stato molto saltuario e per brevi periodi.

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Area archeologica
di Castiglione

A Castiglione di Ragusa, è presente un insediamento siculo-greco con resti di due ampi quartieri risalenti al VI secolo a.C., tra cui fortificazioni, una strada urbana, un’area sacra e una necropoli greca. Tra i ritrovamenti più importanti dell’area iblea, si trova il “Guerriero di Castiglione”, un bassorilievo scolpito su una lastra di calcare locale, che raffigura un guerriero a cavallo con il destriero che procede verso sinistra. Le estremità del blocco sono decorate con le protomi di un toro e di una sfinge.

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