Il cuore della città: alla ricerca delle origini sotto strati di storia
Se ti aspetti sale sontuose e arredi sfarzosi sei nel posto sbagliato. Il Castello dei Conti di Modica è una suggestione. Entra e saranno le sue pietre, nude, a raccontarti una storia, quella di un popolo attaccato da sempre alla sua rocca. Qui, fin dalla preistoria, ha cercato rifugio e ha trovato protezione, ha venerato i propri morti e celebrato i propri simboli.
Il Castello dei Conti di Modica sorge sullo sperone roccioso al centro della città, alla confluenza dei due corsi d’acqua che l’attraversavano fino al 1902. La rocca fu abitata già da epoche antiche come confermano il ritrovamento di frammenti ceramici dell’età del bronzo, del ferro e greco ellenistica, gli ambienti ipogeici del periodo tardo romano e i resti di fortificazioni del VII sec. d.C. conquistate dagli arabi due secoli dopo.
Nell’epoca dei Conti e anche dopo, il complesso era diviso in due parti, a sud le carceri e a nord gli edifici amministrativi e residenziali. Nel 1693, il terremoto che rase al suolo il Val di Noto distrusse gran parte del castello, che, dopo non verrà più abitato, ma resterà sede del presidio carcerario e del Tribunale. Nel 1866 arrivarono le suore Figlie della Carità dell’ordine di S. Vincenzo dei Poli che tennero qui, fino al 1975, una Casa per l’infanzia abbandonata. Il castello, restaurato di recente, è oggi sede di un centro interculturale. I nuovi scavi archeologici hanno restituito gran parte della sua storia mantenendo intatto il fascino dell’antica rocca medievale che domina e protegge da sempre la città.